lunedì 30 marzo 2009

Na casa col cacaro

A dimostrazione di quanto in Veneto la campagna sia
sentita ancora anche dai giovani, quasi come un "marchio
di fabbrica" di cui andare orgogliosi nonostante tutto,
ecco un pezzo del rapper veneto Herman Medrano.
Allego sottotitoli per chi non habla, anche se alcune
espressioni nn sono riuscito a tradurle.
Non ho trovato filez online ne video ne audio di questa
canzone...ma vi invito a procurarvela, dal cd Fisso e tacchente.

Herman Medrano (feat. Catharral Noise)
- Na casa col cacaro (Una casa con il caco) -

Me piase co xe caldo stare in canpi fin tardi
mi piace quando fa caldo star nei campi fino a tardi
in conpagnia del can e fra e gambe sincue gati
in compagnia del cane e tra le gambe cinque gatti
a proposito, i gati mii no magna scatoete
a proposito, i miei gatti non mangiano scatolette
- sara' par cueo che in giro no go pi maregoete -
- sarà per quello che in giro non ci sono più topi
inpianto meansane pomodori tegoine
pianto melanzane pomodori e fagiolini
fasoi, sucoi e altre streie de gombine
fagioli, zucchini, e altre....
senpre la che sapo, sterpo e cavo erba
sto sempre a zappare, sarchiare e strappare erbaccie
e co se ora de concime cossa butto? - Merda -
e quando è l'ora del concime cosa butto? - Merda -
se capisse, varda cua' a roba come ea' cresse
si capisce, gaurda quà la roba come cresce
sto ano - verse sofegae e patate esse -
quest'anno - verze cotte e patate lesse -
ocio, spanocio fin che no so in zanocio
occhio, sgrano pannocchie finchè non resto in ginocchio
fasso marendin a pan biscoto e sepe in tocio
faccio merenda a pan biscotto e seppie al sugo
taco su ea' stua e fasso ea' poenta so ea' caliera
accendo la stufa e faccio la polenta nel paiolo
go na secia de fasoi che destegoeo stasera
ho un secchio di fagioli che sgrano questa sera
- gnente de speciae - so miga un grebano
- niente di speciale - non sono mica un'ignorante
-ma gnanca riso in bianco e na gamba de sedano -
- ma neanche riso in bianco e un gambo di sedano -

RIT:
Na casa col granaro, un leto e un armaro
una casa col granaio, un letto ed un armadio
cusina col seciaro, un fogo che fa ciaro
cucina con l'acquaio, un fuoco che illumina
na casa col cacaro, tetoia pal caro
una casa con il caco, la tettoia per il carro
gaine sol ponaro e pa da drio un leamaro
galline sul pollaio e dietro un letamaio

6 dea matina e me sveio co un greio
sei del mattino e mi sveglio con un grillo (?)
bevo un cafeate e salto via come un coneio
bevo un caffelatte e salto via come un coniglio
si-si, si, si, si fasso un cd e xe ok
si-si, si, si, si faccio un cd ed è ok
- ma prova ti a staghe drio aea staea co i porsei -
- ma prova tu a star dietro alla stalla con i maiali -
al bosco de castagni pa moeare calche liegore
al bosco di castagni per liberare qualche lepre (a mangiare in libertà)
me manca soeo un fia' de posto pa moeare e piegore
mi manca solo un po' di posto dove poter far pascolare le pecore
- moeare do porsei in meso ae vegne che i rumega -
- liberare un paio di maiali tra le vigne a frugolare
bigoi co ea' uganega e na fiasca daea caneva
bigoli con la luganega (salsiccia veneta) e una fiasco dalla cantina

RIT

co vago ciosa (no vegno!) porto casa i bisati
quando vado a chioggia (non vengo!) porto a casa le anguille
un fia' de radiceto e fasso festa co i tosati
un po di radicchietto e faccio festa con i ragazzi
- a mi el me piase cruo a tanti coto col formaio -
- a me piace crudo ma a tanti piace cotto con del formaggio -
scaltrio so na tecia co do spigoi de aio
scottato in padella con due spicchi d'aglio
- pure' col museto -, sopressa col spago
- pure' con il musetto (salame cotto)-, sopressa con lo spago
- e dopo sora tuto un bel un tocco de asiago -
- e poi alla fine un bel pezzo di asiago -
se tratta de - minestrina de dado -
se si tratta di - minestrina di dado -
contro pan biscoto e vin rosso col saedo
contro pan biscotto e vino rosso con il salame

RIT

me voe el tenpo che me voe co me sento a toea
mi ci vuole il tempo che mi ci vuole quando mi siedo a tavola
mi no so el tipo da patate e coca coea
non sono il tipo da patatine e coca cola
do minuti fa ea' fia, magna de corsa e scanpa via
due minuti, fa' la fila, mangia di corsa e scappa via
- moro casa mia no te saji porcaria -
- bello, a casa mia non mangi porcherie -
crema de sparasi, - crema de cachi -
crema di asparagi, - crema di cachi -
crema de cavoi, - score come raudi -
crema di cavoli, - scoregge come raudi -
ghe xe na gran difarensa che te senti fra el profumo de casada
c'è una gran differenza che si sente tra il profumo di roba di casa
- e ea' spussa de cassada -
- e la puzza di cazzata -

RIT

go un deo che xe zaeo, e me fa mae el caeo
ho un dito ingiallito, e mi fa male il callo
prima che vegna sera taio e onge del cavaeo
prima di che venga sera taglio le unghie al cavallo
go un deo che xe zaeo, e me fa mae el caeo
ho un dito ingiallito, e mi fa male il callo
prima che vegna sera ghe tiro el coeo al gaeo
prima che venga sera tiro il collo al gallo

sito ufficiale di Medrano: clicca qui. Ciao bei.

sabato 14 marzo 2009

Periodo morto

L'orto riflette il mio stato d'animo.
Ultimamente non combino granchè.
Le cose da fare ci sono, ma non riesco ad organizzare bene il lavoro.
La stagione stessa sembra quasi in una stasi. Dopo progressivo allontanamento dell'inverno e la primavera incipiente, pare ke tutto si sia bloccato in attesa di direttive dall'alto.
L'erba non cresce, la temperatura è stabile, i fiori non sbocciano.
Io, del resto, mi adeguo.
Ho piantato a filari alterni cipolle e carote, ma per il resto non ho combinato un granchè.
Ho sradicato il cervellone sotterraneo formato dalle radici della vite americana crollata qualche anno fa a causa di una tempesta, che mi è costato diversi giorni di lavoro, quasi un ernia, e un altro manico di badile rotto (è il secondo dal mio inizio). Ma sebbene fosse un lavoro che andava fatto, non è quel tipo di lavoro che mi da soddisfazione, perkè non da frutti.
O meglio, li da in senso lato, poichè ora sono libero di piantare in quel punto kiwi o gelsomino, devo ancora decidere. Ma preferisco nascondermi dietro ad un dito, e fare solo la parte costruttiva. O in altri casi inglobare "il problema" in una soluzione creativa. In alcuni casi non è possibile, e mi tocca affrontarli, con mio grosso disappunto.
Allo stesso modo ho attaccato l'edera che infestava tre colonnine di cemento che supportano la rete che divide la proprietà mia da quella di mio nonno. Al suo posto ho piantato rovi che risulteranno più fruttiferi: le more, i lamponi che mia madre mi ha regalato per mio 25esimo compleanno.
I ribes, bianchi, rossi, e neri, messi vicini perchè possano aiutarsi durante l'impollinazione, li ho sistemati poco lontano, vicino al confine nord. Sono stati un regalo eccezionale, un regalo che vedrò crescere.
Oggi non mi sentivo molto bene e ho preferito risparimiare le forze piuttosto che buscarmi un raffreddore ed essere costretto a letto per qualche giorno, ma ci sarebbe stato da trapiantare le fragole. Il mio spirito romantico infatti me le aveva fatte mettere proprio davanti a casa, sotto la vigna di uva fragola. Sarebbero state belle da vedere li sotto, ho pensato, e in più l'ombra non sarebbe stata un problema, in quanto frutti di bosco, giusto? Sbagliato. Le fragole vogliono il sole, o col piffero che maturano, mi ha fatto notare il vicino con qualche stagione in più.
E ora dovrò trapiantarle al sole, sperando di non disturbarle troppo proprio quando magari si erano appena acclimatate. Vabbè, la prossima volta ci penserò due volte prima di dar retta allo spirito romantico invece che al buon senso.
Ultimo appunto: devo ancora trovar loro un posto, ma il mio giardino delle officinali di è arricchito di salvia sclarea, borragine (finalmente so com'è fatta!), coriandolo, finocchietto selvatico, erba rosa, tanaceto (detta erba marasina nel vicentino, dove è molto diffusa), erba lepre (per togliere l'odore alla selvaggina), la salvia ananas, la mentuccia aromatica, e una salvia dalle foglie giganti.

venerdì 6 marzo 2009

venerdì tentatore

Pare che l'anno, dal punto di vista atmosferico, abbia tutta l'intenzione di seguitare nel classico, quasi nello stereotipico.
Dopo un febbraio soleggiato, freddo, e secco, ecco che con le idi di marzo sono arrivare le prime pioggie, che mi aspetto continueranno a dar da bere all'erba verde tenero, agli spuntoni di iris, e presto, spero, anche ai miei primi risultati orticoli.
Le mie prime semine di piselli, radicchi, prezzemolo e spinaci, infatti, ancora non fa capolino dal terreno. Le ho seminate una settimana fa, e forse è un po' prestino. Sono impaziente, ho bisogno di conferme dalla terra.
Intanto ha piovuto per due giorni di fila, e oggi è rispuntato il sole. C'era una luce bellissima oggi, soprattutto al tramonto. Sta iniziando. Il risveglio, la vita che ricomincia. E' tutto così bello, così potenziale. E' incredibile.
Oggi era venerdì, e naturalmente non ho resistito, al mercato, a arricchire di nuovi esemplari il mio angole delle aromatiche.
Fanno parte del mio harem odoroso adesso anche la ruta, il dragoncello, una salvia dalle foglie rosso bruno, l'erba aglina, la pimpinella, un tipo di origano dalle foglie piuttosto pelosette, e una coppia di piante di cappero, su cui punto molto.
Il cappero vuole ottimo drenaggio e una posizione assolata. Ho intenzione di sistemarlo togliendolo solo dal vaso e piazzandolo tra le pietre.
Ho letto che attecchisce molto difficilmente. Queste piantine hanno due anni, punto molto su di loro. E' un po' una sfida. Se ce la faccio con "il difficile", magari il resto poi verrà, no?
Tra pochi giorni sarà il mio compleanno, dico a tutti che voglio ricever piante.
Credo riceverò sicuramente un bell'alberello di limone. Lo metterò all'angolo, a sud, a godersi tutto il sole che può.